Nota dell'autrice:
Questa ff è nata come seguito di “Luci ed Ombre del mio Amore”: per questo troverete, specialmente all’inizio della narrazione, molti riferimenti o frasi inerenti alla suddetta ff. Forse è un po’ strano come seguito, visto che la trama è molto più lunga e intrinseca; spero comunque che vi piaccia. Voglio ringraziare anticipamene tutti coloro che mi hanno dato una mano e che mi hanno appoggiato durante la creazione di questa ff: ringrazio innanzi tutto Alex per la sua gentilezza e disponibilità, Silvia, Laura, Cinzia e per ultima, ma non meno importante, mia sorellina Federica che mi ha rallegrato nei momenti in cui mi ‘bloccavo’; bando alle ciance: vi lascio alla lettura.
 
Fantasmi dal Passato
I° parte
 
 
Oscar aveva raggiunto correndo la sua stanza. Era spaventata e confusa: perché André l'aveva abbracciata e... non riusciva neanche a pensarlo. Come si era permesso lui, il suo migliore amico, a trattarla in quel modo? L'aveva oltraggiata, l'aveva 'spogliata' di quell'onore e di quella dignità che possedeva.
"Come lo odio per quello che ha fatto!"
Però, però pensandoci bene, neanche lei era stata tanto onesta nei suoi confronti; lui l'aveva abbracciata e baciata ma lei non si era subito ritratta, anzi,  aveva quasi 'goduto' di ciò che André le aveva fatto, della sensazione che aveva provato, sentendo le labbra di lui su di sé, di quel contatto...
"Stavo quasi per abbracciarlo però...".
Si adagiò sotto le coperte. Era quasi impossibile dormire. Mille pensieri le avvolgevano la mente e il cuore. Che notte era stata quella. Prima la rivelazione di Fersen, il loro addio e poi, poi André. Se da un lato voleva odiarlo, non vederlo mai più, dall'altro si sentiva quasi in colpa; lui aveva bevuto, si, era già un attenuante... ma lei era perfettamente lucida e conscia di ciò che accadeva e se André avesse insistito ancora, forse non l'avrebbe allontanato e non sarebbe fuggita via in lacrime. Quindi anche lei, forse, non era stata tanto leale ne' con André, ne' con se stessa.
"Domani andrò da Sua Maestà per chiederle un nuovo incarico, e tutto si sistemerà, almeno spero".

André era rimasto in cucina, sconvolto per quello che era appena successo, per quello che aveva fatto. Come gli era saltato in mente di comportarsi a quel modo? Si sentiva stupido ed inetto; mai, mai nella sua vita si era comportato così, ma era stato più forte di lui: Oscar era tra le sue braccia, fragile ed indifesa ed era stato troppo per lui che l'amava da una vita, in silenzio, senza mai lasciar trasparire i suoi sentimenti; un amore fatto di silenzi e di speranze irrealizzabili, lo sapeva, più che mai adesso che si era comportato in quel modo. Ma non poteva farci niente: lui l'amava e questo contava per lui; anche a costo di vedere l'odio nei suoi occhi, era comunque disposto a seguirla; questo gli bastava.
Alla fievole luce di una candela semi-consumata, salì la maestosa rampa di scale. Prima di andare verso la sua camera si fermò per un istante di fronte alla porta della stanza di Oscar:
"Oscar..."
Riprese a camminare.

"Oscar! Perché volete abbandonare la vostra carriera militare? Perché volete abbandonarmi?! Esigo che mi diate una spiegazione".
"Vi prego Vostra Maestà, esaudite il mio desiderio".
"Ma Oscar..."
"Questa è la prima ed ultima richiesta egoistica di Oscar François".

"Oscar François De Jarjayes. A partire dal 15 aprile prossimo vi viene affidato il comando di un reggimento dei soldati della Guardia"
"Io con i soldati della guardia..."
"C'è anche un messaggio della Regina Maria Antonietta per voi: attualmente l'incarico di comandante dei soldati della Guardia è l'unico disponibile; se non fosse di vostro gradimento siete pregato di informare Sua Maestà".
Aveva appena lasciato le stanze del cancelliere. La Regina c'era rimasta davvero male. Le dispiaceva ma adesso la cosa più importante è che si fosse allontanata da Fersen. Stava camminando lungo un corridoio quando:
"Comandante"
"Ah... siete voi Girodel. Buongiorno".
Non aveva voglia di restare a parlare; aveva molta fretta di tornare a casa, lontano dal mondo e da tutti.
"Vogliate scusarmi..."
"Si?"
"Ho saputo che avete chiesto alla Regina di essere trasferita ad altro incarico".
"E' così. Ma come fate a saperlo?"
"Beh... lo sapete meglio di me che le voci circolano qui a Versailles".
"Capisco..." disse infastidita: non le piaceva che gli altri si intromettessero nelle sue cose.
"Volevo chiedervi il perché della vostra decisione”.
"Vedete Girodel, il punto è che non ho più voglia di comandare le truppe reali, tutto qui. Comunque ho chiesto espressamente a Sua Maestà di designare voi come comandante: prenderete il mio posto".
"Ma... madamigella..."
Ma Oscar era già andata via.
 

Fine 1° parte

                                                                                                                       Cetty
 

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